Fresco Club

Diario d'uso dell'abbattitore domestico.

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mercoledì 26 novembre 2014

Oggi sto veramente bene. (Seconda lezione di cucina con Fresco)


Sono stanco, sicuramente; la giornata è stata intensa e ancora non può considerarsi conclusa ma sto davvero bene. Il secondo corso per neo-incaricati alla vendita di Fresco è stata un' altra splendida occasione per imparare, divertirsi e conoscere persone nuove. Sono davvero felice si siano unite a noi Elena, che ho conosciuto a Tuttomele, e Marisa; spero sinceramente vogliate tornare ancora a trovarci.

Anche questa volta a guidarci è stato l'ottimo Francesco Spada nel cui sito, La Cucina Degli Angeli, troverete le ricette che abbiamo realizzato quest' oggi.


Bocconcini al latte da buffet. Realizzati in forma invece che come singoli panini; sono l'ennesima conferma di quanto sia superiore il  risultato della lievitazione naturale in Fresco rispetto a quella a temperatura ambiente.

Bocconcini al latte da buffet.


Babà rustici con prosciutto cotto e mozzarella. Su letto di misticanza; lievitati anch' essi in Fresco e raffreddati immediatamente dopo la cottura per consentirne l'estrazione dallo stampo senza danneggiarli.

Babà rustici con prosciutto cotto e mozzarella.

Insalata fredda di orzo e verdure al profumo di mentuccia. L'abbattimento rapido ha consentito non solo di servire il piatto più rapidamente ma di preservare consistenza, colore e aspetto delle verdure.

Insalata fredda di orzo e verdure al profumo di mentuccia.

Riccioli di sogliola primaverili con gamberi e ortaggi. Non so descrivervi la delicatezza della sogliola che, a differenza di quanto descritto nella ricetta originale, abbiamo cotto in Fresco a bassa temperatura.  (massimo 60-65°C)

Riccioli di sogliola primaverili con gamberi e ortaggi.

Crostata con ganache al cioccolato. La Frolla una volta formata deve riposare per poter essere lavorata; 15 minuti di raffreddamento della frolla in Fresco ne hanno sostituiti 40 in frigo.



E per finire l'immancabile foto di gruppo. Arrivederci presto!

Selfie di gruppo a fine corso.

domenica 23 novembre 2014

Il Piatto Caldo

Oggi pulizie di casa. Aspettando che i pavimenti asciughino mi ritrovo con un po' di tempo e ne approfitto per condividere una piccola intuizione: un uso alternativo della funzione "piatto pronto".

Ci avrete fatto caso anche voi: per quanto impegno ci si metta alcune pietanze arrivano in tavola più fredde di quanto si sarebbe voluto. Un piatto di minestra o un risotto hanno una buona massa e tengono la temperatura più a lungo ma altri piatti dotati di massa e spessore minori raffreddano immediatamente.

Non ci si pensa quasi mai ma buona parte del problema è imputabile al piatto in cui servite la pietanza che viene prelevato dal pensile o dalla dispensa, dove è riposto a temperatura ambiente, e immediatamente utilizzato.

Nelle cucina professionali i piatti vengono conservati in appositi armadi scaldapiatti il cui costo parte dalle 600 euro in su; nelle cucine delle nostre case un tempo era comune avere il cassetto scaldavivande sotto il forno ma chissà come mai l'uso di questo cassetto è caduto in disuso e nelle cucine componibili moderne non se ne trova più traccia. Io stesso, pur avendone memoria, non ricordo di averlo mai visto usare; il cassetto scaldavivande rimaneva negletto per anni sino a che un ragazzino curioso non lo notava e andava ad aprire scoprendo all'interno nient'altro che polvere, ragnatele, e briciole di pasti passati che riuscivano sempre a farsi strada dal forno sovrastante.

Quando ho disegnato la mia attuale cucina ho scoperto che sono in vendita, anche se di non facile reperibilità, cassetti scaldavivande per cucine componibili a partire dai 260 euro. Pur essendo conscio della loro importanza alla fine ho ritenuto che il costo rapportato all'uso che ne avrei fatto e all' ingombro non valesse per me la spesa.

Ho immaginato che avrei potuto usare il forno come scaldavivande e un paio di volte l' ho anche fatto ma la cosa non ha funzionato: usandolo spesso per cucinare questo si trova a temperature troppo alte per collocarvi sempre i piatti che dovrebbero essere scaldati tra i 70°C ed i 90°C.

Così mi è venuto in mente Fresco che offre comunque una possibilità in più: se è già in uso con la funzione "piatto pronto" o con la cottura lenta tanto vale cercare di metterci dentro anche i piatti; arriva ad un massimo di 75° C quindi perfetto per questo scopo. Se è inutilizzato posso comunque usarlo solo per scaldare le stoviglie: coi suoi 250 Watt di potenza consuma molto meno di un forno elettrico.

Che possediate Fresco o meno provate anche voi a portare in tavola le pietanze su piatto riscaldato; fatemi sapere com'è andata lasciando un commento nel riquadro posto al di sotto di questo articolo.

Buon Appetito.




venerdì 21 novembre 2014

Risotto zucca e amaretti

Risotto zucca e amaretti.


Da un suggerimento di Denis che condivide con me la passione per gli accostamenti insoliti. Questo risotto unisce la delicatezza e la morbidezza della zucca alla consistenza croccante ed al profumo degli amaretti; siate avvisati: il dolce di questo piatto potrebbe sorprendervi se siete abituati a primi esclusivamente salati.

Suggerimento: il risotto diventa molto rapido da preparare se abbiamo già pronti il soffritto e il brodo.

Ingredienti

100 gr  circa / persona di zucca
80-100 gr  / persona di riso per risotti (Roma, Arborio, Carnaroli tra i più comuni),
200 ml circa / persona di brodo vegetale.
vino bianco q.b.
5-6 amaretti a persona, di quelli piccoli secchi.
soffritto di cipolla q.b.
burro q.b.
sale q.b.

Preparazione

Iniziamo dalla zucca: una di quelle belle, arancioni e dal gusto dolce. Rimuovete la buccia dura e i semi; tagliatene la polpa a fettine sottili in modo che la cottura sia più rapida. Cuocete la zucca così tagliata a vapore per 15-20 minuti o lessatela per 10-15 minuti; cuocete sino a che la polpa non sia diventata così morbida da spezzarsi alla minima pressione.

Esperimento: Nel mio caso la zucca era già stata cotta domenica 9 novembre e immediatamente raffreddata in Fresco. Ho appositamente conservato circa 200 gr di essa in frigo per una settimana con l' intenzione di testarne la conservazione. Tengo a precisare che le mie valutazioni riguardano esclusivamente le proprietà organolettiche in quanto non ho né la strumentazione né la competenza per valutare la carica batterica presente sull' alimento. Dal punto di vista del colore, della consistenza, dell' aspetto e del sapore la zucca appariva immutata.

La zucca appena cotta e raffreddata in Fresco
Parte della stessa zucca dopo una settimana in frigo

Tostate il riso a fiamma alta in una casseruola in cui avrete posto un filo di olio mescolando continuamente per 1 minuto.
Tostare il riso.


Una volta tostato aggiungete vino bianco e continuate a rimestare lasciando che il vino venga assorbito quasi del tutto.
Sfumare col vino bianco.


Abbassate la fiamma ed aggiungete un pò del brodo vegetale che avrete già riscaldato e soffritto di cipolla che potete avere preparato al momento o, meglio ancora, avere pronto surgelato in congelatore (v. Soffritto Pronto).

Suggerimento: il brodo si aggiunge ben caldo per non bloccare la cottura del riso.

Aggiungere 1 o più pezzi di soffritto surgelato a seconda della quantità di riso.

Unite la zucca e continuate a cuocere a fiamma moderata; aggiungere brodo man mano che viene assorbito continuando sempre a mescolare. Normalmente i tempi di cottura vanno dai 15 ai 20 minuti a seconda del riso che avete scelto. Assaggiate il riso prima di toglierlo dal fuoco per valutare che non sia ancora crudo e se necessario prolungate la cottura quanto basta. Verso la fine regolate di sale senza esagerare: ricordate che si tratta di un risotto dolce.

Aggiungere la zucca e continuare a cuocere aggiungendo brodo.
Al termine della cottura aggiungere un pezzetto di burro mescolando fuori dal fuoco sino a che il burro non si sia sciolto. Coprire la pentola con il coperchio e lasciare riposare per 5-10 minuti.

Per finire aggiungere gli amaretti tritati al risotto. Potete tritarli finemente o semplicemente spezzarli, mescolarli al risotto o spolverizzarne la superficie una volta impiattato. Io ho preferito tritarli nel mortaio non troppo finemente e mescolarli al risotto ancora in pentola ma ognuno è libero di seguire il proprio gusto.

Aggiungere gli amaretti tritati.

Impiattare eventualmente decorando con degli amaretti interi e servire immediatamente.

venerdì 14 novembre 2014

Strudel di mele

Lo strudel appena sfornato.

Stavo cercando una preparazione da fare assaggiare durante la dimostrazione di oggi pomeriggio presso lo stand Irinox a Tuttomele e, naturalmente, volevo restare in tema. Volevo anche qualcosa che si potesse servire caldo, data la stagione e le continue piogge, e che risultasse gradevole ai più.

Lo strudel di mele mi è sembrato perfetto: avrei potuto surgelarlo in Fresco sia per prolungarne la conservazione che per facilitarne il taglio e poi portarlo con me tagliato, ancora surgelato, e servirlo caldo grazie alla funzione "piatto pronto".

Si può realizzare anche con la pasta sfoglia; la sua preparazione diventa semplicissima se decidete di farvi lo sconto e di usare della pasta sfoglia surgelata disponibile in commercio già stesa in forma rettangolare. Io volevo mettermi alla prova ed ho deciso di preparare da zero la pasta da strudel.

Come saprete sono nato e cresciuto in calabria: lo strudel non fa parte della mia tradizione gastronomica ma ci tenevo comunque a farlo il più possibile secondo la ricetta originale per cui mi sono affidato a Sonia Peronaci ed al suo Giallo Zafferano.

Suggerimento: è consigliabile iniziare ammollando l'uvetta sultanina, per risparmiare tempo.
Suggerimento: per questa ricetta consiglio caldamente l'uso del tarocco. Aiuta nell'impasto e può soccorrervi in caso di piccoli incidenti.

Un tipo di tarocco

Per la pasta da strudel

125 grammi di farina tipo 00 per dolci
1 uovo medio-grande
25 ml di acqua tiepida
1 cucchiaio di olio di oliva
1 pizzico di sale

Impastare tutti gli ingredienti in ciotola aggiungendo farina se necessario sino ad ottenere un impasto abbastanza elastico. Una volta che l'impasto sia formato rovesciarlo su un tagliere e proseguire a lavorarlo aiutandovi con un tarocco. Ottimo il consiglio di Sonia Peronaci di ungere leggermente il piano di lavoro con olio per non dover aggiungere troppa farina: questo impasto tende a rimanere appiccicoso senza l'olio. 


Una volta pronto collocatelo in una ciotola leggermente unta d'olio, copritelo con pellicola e ponetelo a riposare in frigo per almeno mezz'ora.

Per il ripieno

750 gr di mele. Preferibilmente renette.
75 gr di pangrattato.
60 gr di zucchero semolato.
50 gr di uvetta sultanina.
25 gr di pinoli.
1 cucchiaino di cannella in polvere.
la scorza di 1 limone.
burro q.b.
Rum q.b.

Porre l'uvetta sultanina in ammollo in acqua tiepida o in rum.
Levare il torsolo alle mele con lo strumento apposito, sbucciarle e tagliarle a spicchi. Se non disponete del cavatorsoli non è un problema: tagliate le mele in quarti e con un coltellino asportate da ogni quarto la parte di torsolo.

Affettare le mele. E' consigliabile affettarle sottili: se troppo spesse potrebbero rompere il delicato strato di pasta da strudel. Potete usare una mandolina, un food processor dotato di dischi per tagliare o affettarle a mano con un po' di pazienza.

Mettere le mele in una ciotola unendo l'uvetta sultanina scolata del liquido, lo zucchero, i pinoli, la cannella, la scorza di limone. Mescolare il tutto e lasciare riposare qualche minuto per amalgamare i sapori.


Nel frattempo rosolare il pangrattato in padella con un pezzo di burro sino a che risulti dorato. Il pangrattato servirà per assorbire il liquido che le mele rilasceranno in cottura. Le mele renette hanno la caratteristica di rilasciare meno liquido rispetto ad altre varietà per cui personalmente le preferisco.

Stendere l' impasto

E' la parte più impegnativa: la pasta da strudel deve risultare sottile e servono attenzione e pazienza per evitare che si strappi. Sonia Peronaci consiglia di usare un canovaccio bene infarinato per stenderlo; io ho usato il canovaccio ma ritengo si possa usare anche una spianatoia in silicone di quelle grandi fatte per impastare; risultano molto comode perchè spesso riportano prestampati i riferimenti per misurare la pasta che si sta stendendo. Nel nostro caso l' impasto va steso formando un rettangolo di dimensione 45 cm x 35 cm circa.

Suggerimento: prendete la misura con un metro se non avete la spianatoia in silicone prestampato. Un rettangolo troppo grande si romperebbe facilmente ed uno troppo piccolo darebbe una pasta troppo spessa.

Durante la stesura della pasta fate attenzione che non si attacchi alla trama del canovaccio. Può succedere se la farina non è sufficiente. Se dovesse accadere non scoraggiatevi: con pazienza e con l'aiuto del tarocco staccatela piano piano e spolverizzate con altra farina perchè non capiti nuovamente. Una volta stesa uniformate i bordi tagliando via la pasta in eccesso con una rotella tagliapasta.

La pasta da Strudel stesa.

Comporre lo strudel

Scaldate un pezzo di burro in un pentolino sino a che non si sciolga e, facendo uso di un pennello, spennellate la pasta che avete steso lasciando solo un paio di cm da ciascun bordo. Successivamente versate e stendete il pangrattato rosolato nel burro sulla pasta rimanendo sempre ad un paio di cm dai bordi.

Il pangrattato steso sulla pasta imburrata.

Distribuite il ripieno in modo uniforme.

Il ripieno applicato sul pangrattato.

Delicatamente e con l'aiuto del canovaccio, arrotolate lo strudel. Procedete piano, senza srotolare mai e avendo cura che l'impasto aderisca bene e non si formino sacche di aria all'interno.



Una volta arrotolato ripiegate la pasta alle due estremità sotto lo strudel per chiuderne i lati.

Affiancate al canovaccio della carta da forno e fate rotolare lo strudel su di essa mantenendo in basso la falda della pasta. Sollevate la carta da forno e trasferite lo strudel in una teglia.

Spennellate con il restante burro fuso ed infornate in forno statico a 200°C per 40 minuti. In caso di forno ventilato togliete 20°C e riducete leggermente il tempo di cottura.

Strudel imburrato e pronto da infornare.

Il mio strudel in cottura sembrava perfetto; purtroppo estraendolo dal forno ho constatato che la pasta si era rotta lungo il lato rivolto verso il fondo del forno.

Gli incidenti capitano ma non dobbiamo lasciarci abbattere.

In questo caso la surgelazione in Fresco è venuta in mio aiuto perchè, oltre a consentirmi un taglio preciso, mi ha permesso di limitare il danno causato dalla rottura: se avessi tagliato lo strudel a temperatura ambiente si sarebbe aggravata la fuoriuscita del ripieno; usando Fresco ho semplicemente sistemato il ripieno con una spatola prima di mettere lo strudel a surgelare per 4 ore.

Lo strudel è pesante e compatto: surgelare per 4 ore.

Lo strudel così surgelato può essere mantenuto in congelatore per alcuni mesi ed è possibile tagliare di volta in volta solo le fette che si desidera consumare; le fette possono essere scongelate e, se lo si desidera, riscaldate; è squisito servito con della panna parzialmente montata.

domenica 9 novembre 2014

L' angelo del focolare non risiede più qui.

Un mio carissimo amico non comprende il mio entusiasmo per l'abbattitore domestico Fresco.

Ottima persona e bravo cuoco, come altri amici ha dovuto sorbirsi il resoconto dettagliato delle potenzialità del nuovo arrivato in casa mia; diversamente da altri che hanno manifestato un interesse più o meno accentuato a seconda della loro propensione verso la casa e la cucina, ha tagliato corto spiegandomi che lui non saprebbe cosa farsene di un abbattitore perchè cucina ogni giorno.

Sul momento ammetto di essere rimasto interdetto; probabilmente ho provato anche un pò di invidia: ho immediatamente immaginato che "cucinare ogni giorno" significhi avere la possibilità di fare la spesa ogni giorno, magari nei negozi sotto casa scegliendo con cura alimenti freschi ed acquistando solo quanto necessita per la giornata. Un' usanza che ormai appartiene al passato ma di cui ho ancora memoria e che vorrei far rivivere ma l'essere un ingranaggio della macchina moderna non me lo consente.

Come moltissime altre persone sono costretto a fare la spesa nel fine settimana cercando come posso di pianificare in anticipo i pasti pur sapendo che l'imprevisto è sempre in agguato: un improvvisa indisposizione, una giornata sfiancante a lavoro o anche solo un amico che ti invita fuori a cena fa saltare la pianificazione col risultato che arrivati al giovedì o venerdì successivo si è costretti a mangiare del cibo non proprio freschissimo se non addirittura a dover buttare via qualcosa che è andato a male.

Come saprete ho avuto una bellissima giornata martedì che ho dovuto ripagare con tre giornate pesanti mercoledì, giovedì e venerdì. Capita che nell'ambiente di lavoro di tanto in tanto ci sia più tensione anche tra persone che di solito collaborano bene o che ci sia troppo da fare o che le cose non funzionino come ci si sarebbe aspettato. Questa settimana ho dovuto affrontare tutte e tre le succitate situazioni e sono tornato a casa ogni sera troppo stanco per mangiare; figuriamoci per cucinare. Avete notato anche che il blog è rimasto fermo? Serve energia mentale per scrivere gli articoli del blog.

Sabato mattina ho dovuto fare la spesa di corsa perchè nel pomeriggio avevo promesso ad Olivia che sarei stato allo stand Irinox presso la manifestazione Tuttomele a Cavour, in provincia di Torino, e ci sono stato: dalle 15 alle 23 perchè le promesse fatte vanno mantenute anche se poi oggi avevo fastidio alla schiena ed ho dovuto comunque fare tutte le pulizie di casa trascurate durante la settimana.

Questa settimana, a differenza del passato, non ho buttato via cibo a causa delle tre sere che non ho cucinato perchè gli alimenti acquistati il weekend scorso erano stati surgelati o raffreddati in Fresco. Sabato pur essendo di corsa ho comunque potuto godere di un pasto caldo a pranzo: entrando in casa dalla spesa a mezzogiorno sono stato accolto dal profumo della focaccia di patate di Francesco Spada fatta martedì; l' avevo messa ancora surgelata in Fresco al mattino programmando la funzione "piatto caldo" in modo che fosse pronta per le 12.30. Focaccia con pancetta, mozzarella di bufala e contorno di spinaci freschi lessati invece del solito panino mangiato in piedi.

Domenica a fare le pulizie; faccio pausa alle 13.30 e pranzo: i gustosi rotolini farciti del 26 ottobre, l'ultimo pezzo di focaccia calda ora croccante ma ancora squisita, un paio di fette del roastbeef cotto a bassa temperatura, insalata, dolce e caffè. E la sera? La sera a cena con due amici che non vedo da parecchi giorni. Quando si vogliono vedere gli amici ma si è troppo stanchi per cucinare si va in pizzeria; stavolta ci sono i tortini di verdura e la fonduta di Asiago surgelati martedì, farò un risotto con la zucca che ho cotto al vapore e raffreddato in Fresco oggi pomeriggio insieme ad altre verdure e per dessert una panna cotta, fatta al volo e raffreddata in Fresco tra una chiacchiera e l'altra durante la cena.

Pensandoci bene anche se potessi permettermi di essere l' angelo del focolare, se potessi dedicarmi esclusivamente alla cura della casa e alla cucina, in ogni caso userei Fresco; anche se potessi cucinare sempre con alimenti comprati giornalmente non gradirei fare un dolce e dover mangiare lo stesso dolce per tutta la settimana. O la stessa lasagna. O lo stesso arrosto. Alcuni piatti non possono essere realizzati in mono porzione: bisogna per forza farne un quantitativo minimo e ci si ritrova poi obbligati a mangiarli per diversi giorni di seguito sino a che non vengono a noia.

Con Fresco posso realizzare questi piatti, mangiarne la porzione che desidero e surgelare il resto per poi scongelarlo quando ne avrò nuovamente voglia, come appena fatto.


martedì 4 novembre 2014

Corso di cucina con Fresco

Una breve nota sul mio blog, per ricordare questa magnifica giornata. Ho accettato di ospitare a casa mia questo corso di cucina destinato ad alcuni neo incaricati alla vendita dell'abbattitore Fresco Irinox, tra i quali rientro anch'io, ed è stata un' esperienza bellissima.

Questa per me è stata la prima volta in cui mi sono trovato a cucinare insieme a persone che non conoscevo prima che si presentassero alla mia porta; abbiamo collaborato con facilità, divertendoci e creando in poco meno di 4 ore un menù completo. E' stato un piacere conoscere tutti loro e mi auguro possiamo avere nuove occasioni in futuro di ritrovarci.

Foto di gruppo all'inizio della giornata. Da sinistra a destra: Lucia, Domenica, Paola, Olivia, Francesco, Ornella e me.


Ringrazio Francesco Spada che ci ha fatto da docente, Olivia Lo Turco che ha reso possibile il tutto e le mie colleghe neo incaricate: Lucia, Domenica, Paola ed Ornella.


Una breve carrellata delle nostre preparazioni

Tortino di verdura su fonduta di asiago.

Focaccia con patate: soffice e squisita.

Risotto con arancia e pesce spada.

Roastbeef cotto con cottura lenta: indescrivibile il sapore.

Torta caprese.
In bocca al lupo a tutti e arrivederci.


sabato 1 novembre 2014

Pumpkin Pie

Pumpkin Pie (torta di zucca) è un dolce nord americano che viene preparato nel periodo autunnale tradizionalmente per la festa del giorno del Ringraziamento e per la vigilia di Ognissanti. Avendo una passione per le ricette con la zucca, dolci o salate che siano, non potevo ignorare questo dolce e un paio di giorni fa ho deciso di tentare di realizzarlo in tempo per la notte di Halloween.

L' esperimento già si presentava difficile in quanto non ho mai assaggiato l'originale; come se non bastasse il destino baro si è messo in mezzo impedendomi di trovare una zucca di quelle piccole, dal bel colore arancione e dalla polpa dolce richiesta per questa ricetta. Il mio verduriere l'altro ieri ne aveva solo una varietà enorme, cilindrica, dalla polpa giallo-verdognola che sembrava sconsigliarne l'uso per un dolce. Non avendo più tempo ho deciso di tentare comunque in nome della sperimentazione; il risultato è stata una torta dal profumo delicato e molto gradevole al palato la cui preparazione vado a raccontarvi.


La mia zucca.

Ingredienti

Per la base: 300 gr di pasta frolla, ricetta 2.

Per il ripieno:
  • 600 circa di polpa zucca tagliata a pezzi e cotta al vapore.
  • 150 gr di panna da montare.
  • 150 gr di zucchero.
  • 4 uova.
  • 1 cucchiaino di cannella.
  • 1/2 cucchiaino di zenzero.
  • 1 pizzico di sale.


Preparazione

Tagliare a pezzetti 600 gr circa di zucca e cuocerli a vapore per 20-25 minuti sino a quando non saranno teneri e facili da spezzare. Io ho usato un comune cestello in acciaio per la cottura a vapore.
Cestello in acciaio per la cottura a vapore.

Questo cestello si usa inserendolo in una casseruola con poca acqua al fondo, che non ne superi la base, e lo si riempie dell'alimento che si desidera cuocere.

La zucca nel cestello all'interno della casseruola.

Fatto ciò si copre la pentola in modo che il vapore rimanga all'interno, si porta l'acqua ad ebollizione e successivamente si abbassa le fiamma lasciando cuocere dolcemente.

Ho usato Fresco per raffreddare velocemente la zucca cotta.

La pasta frolla

Nel frattempo stendere la frolla con un mattarello su un piano infarinato in modo da formare un cerchio che sia un paio di cm più ampio della teglia che si andrà ad utilizzare. Io ho usato una teglia da 26 cm.

Suggerimento: prima di stendere la frolla colpire ripetutamente il panetto con il mattarello per appiattirlo e ammorbidirlo; ripetere l'operazione rigirando il panetto e continuare a colpirlo per abbassarlo. Una volta che il panetto sia sufficientemente schiacciato stenderlo col mattarello. Vi raccomando ad ogni passaggio di fare ruotare la pasta sul tavolo in modo che non attacchi. Una volta che la frolla sia stata stesa alla dimensione giusta metterla in una teglia imburrata e infarinata; per spostare la pasta nella teglia riducendo il pericolo che si rompa vi consiglio di aiutarvi col mattarello poggiando parte della frolla su di esso.



Una volta stesa nella teglia bucherellarne il fondo con una forchetta e tagliare la pasta in eccesso dai bordi con una rotella.



Il ripieno

Preparare il ripieno in una ciotola mettendovi le uova, lo zucchero, gli aromi e la panna e mescolare con una frusta. Aggiungere la zucca passata a mano o con un frullatore a immersione e mescolare nuovamente. Ne risulterà un impasto molto liquido che verserete nella pasta frolla per poi porre il tutto a cuocere in forno preriscaldato a 170° per 1 ora e mezzo.


Per prevenire l'aumento della carica batterica e preservare più a lungo la qualità del dolce l'ho spostato direttamente dal forno nell'abbattitore Fresco usando il programma di raffreddamento per 1 ora e mezza. Successivamente ho spostato la pumpkin pie in frigo.



Il risultato

La pumkin pie finita si presentava così:


L' aspetto finale sembra molto simile alle foto delle pumpkin pie che ho trovato in rete; per quanto riguarda il gusto: la pasta frolla è risultata sottile e croccante offrendo un gradevole contrasto col ripieno morbido e fresco e dal gusto delicato. Devo dire che per certi versi il mio dolce ricorda la pastiera napoletana e mi rimane il dubbio che sia stato io, non conoscendo la vera pumpkin pie, a renderla inconsciamente simile alla pastiera.

Commenti

Qualcuno di voi ha mai assaggiato la pumpkin pie originale? Avete provato a vostra volta a realizzare questa ricetta? Per cortesia lasciate dei commenti nel riquadro in fondo a questo articolo; fatemi sapere se mi sono avvicinato o eventualmente cosa avrei potuto fare diversamente, raccontatemi com'è andata a voi. Grazie e alla prossima.

venerdì 31 ottobre 2014

La pasta frolla

Uno dei miei obiettivi, acquistando Fresco, era quello di surgelare e tenere pronte per l'uso una serie di basi di cucina e di pasticceria in modo da poter realizzare più rapidamente ricette complesse e poter condividere più spesso con la famiglia e con gli amici qualcosa di più della solita pizza.

Ho deciso di iniziare con la pasta frolla (ricetta: "pasta frolla 2" di seguito); ho usato 1 kg di farina per ottenere alla fine 6 panetti da 320 gr ciascuno da poter poi surgelare in Fresco per usarli nelle ricette future.


La pasta frolla

E' una base dolce friabile. E' composta essenzialmente di farina, burro, zucchero in proporzioni variabili a cui vengono aggiunte uova e eventualmente aromi; vanillina, scorza di arancia o di limone sono tra quelli più comunemente usati.

Le proporzioni dei tre ingredienti principali variano a seconda del risultato che si vuole ottenere; di solito la somma del peso di zucchero e burro è pari a quello della farina ma si possono trovare eccezioni. Tenete presente che maggiore è il quantitativo della parte grassa maggiore sarà la friabilità della pasta frolla.

E' importante che la farina impiegata sia una farina debole: ovvero una farina con poche proteine che sviluppa poco glutine; le farine deboli sono in vendita nei supermercati come "farine per dolci". Sempre per contenere la formazione del glutine bisogna cercare di lavorare la frolla il meno possibile, limitando al minimo l'impastamento in presenza di liquidi, spatolandola piuttosto con una raschia e ripiegandola su sè stessa.

Suggerimento: sono i liquidi, in questo caso le uova, che attivano la produzione del glutine. Se si aggiungono le uova solo alla fine si possono lavorare gli altri ingredienti quanto necessario.

Pasta frolla 1

Una possibile combinazione di ingredienti: 1 kg di farina, 600 gr di burro, 400 gr di zucchero, 4 uova, 1 pizzico di sale, scorza di limone o vanillina.

Suggerimento: per non dover ricorrere sempre al ricettario vi consiglio di memorizzare gli ingredienti delle basi in ordine, partendo da quello più abbondante (la farina in questo caso) per finire con quelli presenti in minima quantità; suggerirei inoltre di memorizzare sempre le dosi riferite a 1 kg dell'ingrediente principale: al momento di realizzare la base sarà sufficiente fare le proporzioni per realizzare il quantitativo desiderato.

Per fare un esempio: se volessi realizzare 450 gr di pasta frolla secondo le proporzioni sopra riportate dovrei pesare 200 gr di farina, 120 gr di burro, 80 gr di zucchero, 1 uovo (o poco meno).

Pasta frolla 2

Ingredienti: 1 kg di farina, 400 gr di burro, 300 gr di zucchero, 4 uova, la buccia grattugiata di un' arancia.

Preparazione con la planetaria.

Mettere nel recipiente la farina, lo zucchero, il burro tagliato a pezzetti e gli aromi.



Montare la frusta a farfalla (nel caso del Kenwood Cooking Chef è la frusta a K) ed avviare la planetaria impastando il tutto sino a quando gli ingredienti non si siano amalgamati creando dei granelli, simili nell'aspetto al formaggio grattugiato.

Aggiungere le uova, leggermente sbattute in una ciotola e attivare la planetaria a bassa velocità e per il più breve tempo possibile; non appena l'impasto inizia ad amalgamarsi, il che avverrà quasi subito, fermare ed estrarlo.



A questo punto pesare l'impasto e dividerlo in panetti, del peso desiderato, che formeremo a mano, sempre senza impastare ma solo compattando la pasta tra le mani.


Per ultimo avvolgere i panetti uno per uno in pellicola da cucina e porli in frigo per non meno di 30 minuti o in Fresco, programma di raffreddamento, per 15 minuti.



Preparazione a mano

Richiede solo un pochino di pazienza in più: usare burro ammorbidito e lavorarlo con la farina, lo zucchero e gli aromi mescolando a mano e strofinando i pezzetti tra le dita sino a quando non si ottengono i granelli descritti in precedenza. Una volta ottenuto questo "grattugiato" aggiungere le uova leggermente sbattute e, senza impastare, schiacciare il composto su sè stesso aiutandosi con una raschia sino a quando non si compatta. Procedere poi a formare i panetti come descritto nella preparazione con la planetaria.